Basta petrolio per mute e tavole

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Le idee di Lucy Campbell un surf più ecologico

La 7 volte campionessa britannica Lucy Campbell ha dichiarato, in una recente intervista  che il Surf, essendo uno sport a pieno contatto con la natura, deve adottare dei radicali cambiamenti per diventare più “verde”.

Come sappiamo, qualunque surfista che si rispetti sa che l’amore ed il rispetto verso il mare è assolutamente fondamentale, sia per la propria sicurezza e sia per la salvaguardia dell’ambiente in ottica futuro.

In un periodo buio come quello che stiamo vivendo per quanto riguarda i cambiamenti climatici e l’inquinamento, dal nostro mondo del Surf arriva un forte appello verso l’industria che gira attorno a questo sport.

A farsi avanti in prima linea è la 7 volte campionessa nazionale UK Lucy Campbell che in un’intervista alla BBC ha chiesto a gran voce un forte cambiamento ai più importanti marchi che lavorano con il surf.

Basta petrolio per mute e tavole, le proposte per un Surf più “Verde”

Lucy Campbell, pluricampionessa del Regno Unito è stata recentemente intervistata dalla BBC e, oltre ad aver risposto alle domande dei giornalisti, ha fatto un appello importante all’industria del Surf per far diventare questo sport più ecologico.

Il problema evidenziato dalla Campbell è che sia le tavole che le mute prodotte dalle grandi industrie sono costruite con prodotti petrolchimici che creano tonnellate di rifiuti ogni anno, innalzando il tasso di inquinamento.

Nonostante l’ecosostenibilità, anche nel nostro sport, sia aumentata, alcune case produttrici sono ancora legati a materiali come poliuretano, paraffine, resine e neoprene, che sono altamente inquinanti e che creano le microplastiche che vanno a disperdersi nei nostri oceani.

Aspettando che costumi e muti creati con scarti riciclati e tavole create con materiali sostenibili entrino sul mercato, Lucy Campbell ha spiegato che per mandare un segnale forte bisogna eliminare definitivamente ogni tipo di sponsorizzazione che non applichi un percorso sostenibile per l’ambiente:

Spesso è difficile rifiutare un grosso assegno, se si tratta di un marchio non sostenibile, ma a lungo termine ne vale sicuramente la pena.

Penso che debbano assumersi la responsabilità di fare la differenza. Può avere un prezzo più alto, ma credo che alla fine il prezzo scenderà con il progredire della tecnologia”.

La Surf Industry Members Association è già al corrente di questa problematica tanto che ha iniziato a fare i primi passi verso lo stop totale dell’utilizzo del petrolio sia nelle tavole che nelle mute annunciato che alcune aziende hanno donato circa 80 milioni di dollari ad organizzazioni ambientaliste per rendere questo sport più verde.

Per esempio la Finisterre sta attualmente sviluppando tavole con fibre naturali (legno, funghi ecc.) e mute con gomme naturali da piantagioni certificate e da neoprene riciclato, una vera e propria svolta nel futuro dell’ambiente e del surf.

Anche se attualmente siamo solo all’inizio, c’è molta fiducia e consapevolezza per rendere più ecologico uno sport che ha il contatto con la natura il suo elemento principale.

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